Le piante afrodisiache: storia, curiosità e benefici
- 20 Mag, 2024
- Ingredienti e proprietà benefiche

Le piante afrodisiache sono state utilizzate per millenni in diverse culture in tutto il mondo per migliorare la vitalità sessuale e il benessere generale. Oggi, con questo articolo esploreremo la storia, le proprietà e i benefici di alcune delle piante afrodisiache più conosciute e utilizzate, facendo un excursus sia storico che geografico.
Nelle civiltà antiche ci si rivolgeva agli dèi per recuperare le loro forze sessuali, come esemplificato dalle cerimonie propiziatorie dei Caldei e degli Egizi. Un incantesimo per trasformare un vecchio in un giovane è documentato nel papiro di Edwin Smith (ca. 1600 a.C.). In epoca greca, gli afrodisiaci erano gestiti da stregoni, con Omero che menziona il "nepenthe", un filtro magico donato dalla maga Circe ai compagni di Ulisse. In epoca romana, la stregoneria era comune, e i filtri contenevano ingredienti come cantaridi e alcune piante particolari dell’epoca. Durante il Medioevo, gli stregoni, eredi dei druidi gallici, prepararono pozioni afrodisiache con cantaridi e spezie. Nel Rinascimento, i rimedi afrodisiaci erano spesso pubblicizzati in confezioni decorative. Lemery nel "Dictionnaire des drogues" (1759) divideva i rimedi in due categorie: quelli contenenti spezie e aromi, e quelli di origine animale.
Tra le spezie più apprezzate c'erano:
- la zedoaria,
- lo zenzero,
- la vaniglia.
Così, tra i rimedi del passato, composti con religione e fervore, con fantasia e immaginazione arriviamo all'attuale arsenale di afrodisiaci che si è ridotto fino al punto che solo alcune di queste piante sono riconosciute come di potenziale interesse fitoterapico.
Tribulus Terrestris
Il Tribulus (Tribulus terrestris L.) è una pianta originaria dell’India ma ormai è presente anche in gran parte dell’America settentrionale. La parte di maggior interesse fitoterapico è rappresentata dai semi e dai frutti che contengono principalmente flavonoidi, amidi, alcaloidi e saponine (protodioscina).
Il Tribulus terrestris è impiegato da tempo nella tradizione erboristica asiatica, in particolare ayurvedica; tuttavia, anche la medicina popolare indiana, cinese, bulgara e di altri paesi lo utilizza per la cura dell’impotenza, dell’edema, del gonfiore addominale e per la cura di alcune malattie cardiovascolari. Il Tribulus terrestris è utilizzato anche come tonico geriatrico e per il trattamento della debolezza generalizzata, per migliorare le prestazioni sportive e per il trattamento dell’impotenza.
Tra le saponine contenute nel Tribulus, la protodioscina si è dimostrata in grado di incrementare, in studi preclinici, la produzione endogena di:
- testosterone,
- diidrotestosterone (DHT),
- ormone luteinizzante (LH),
- deidroepiandrosterone (DHEA),
- deidroepiandrosterone solfato (DHEA-S).
Grazie a questi effetti, studi preclinici in vivo, hanno evidenziato un aumento della spermatogenesi e della frequenza di accoppiamenti. Il Tribulus Terrestris è una pianta che quindi attiva e stimola la trasformazione del testosterone in diidrotestosterone che è la molecola più attiva di questo ormone. Per questo è più indicata per un soggetto giovane che pur avendo dei buoni livelli di testosterone non ha però una libido sufficiente. Cosa vuol dire? Vuol dire che il suo testosterone non è sufficientemente “attivo” e che bisogna favorire la trasformazione nel testosterone più attivo (DHT).
Occorre un occhio di riguardo per i soggetti più anziani nei quali il diidrotestosterone (più potente) potrebbe poi dare problemi a livello prostatico.
Damiana
La Damiana (Turnera diffusa Wild. ex Schult.) è una pianta originaria dell’America centro-meridionale (Messico). La parte di pianta che contiene i principi attivi è rappresentata dalle foglie, le quali contengono un olio essenziale ricco di 1,8-cineolo e monoterpeni, tra cui il p-cimene, glicosidi cianogenici e idrochinonici, come l’arbutina, tannini, resine, acidi grassi, polisaccaridi e damianina.
In Messico la Damiana è commercializzata come “Tè messicano” e ha fama di essere un afrodisiaco molto efficace e un rimedio molto utile per l’astenia muscolare ed il “nervosismo”. Diversamente dal Tribulus, non agisce direttamente sul testosterone, ma rilassando il sistema neurovegetativo parasimpatico specialmente a livello pelvico. È anche utilizzata come diuretico, per regolare le mestruazioni nelle donne, e contro i dolori mestruali (aumenta il flusso di sangue alla muscolatura uterina con effetto spasmolitico locale).
Anche in Europa le preparazioni a base di Damiana sono tradizionalmente impiegate come afrodisiache, per la prevenzione e il trattamento di disturbi sessuali, come corroborante e stimolante in caso di:
- affaticamento,
- esaurimento psichico,
- nevrastenia,
- per aumentare e mantenere il rendimento psicofisico.
La Damiana è stata utilizzata con buoni risultati in casi di impotenza psichica, spesso in associazione con altre piante afrodisiache e con tonici stimolanti del sistema nervoso centrale. Recentemente, è stata dimostrata per la Damiana una potenziale attività ipoglicemizzante e antidiabetica.
Muira Puama
La Muira Puama (Ptychopetalum olacoides Benth.) (Fam. Olacaceae) è un arbusto comune nelle foreste del Brasile, che può crescere fino a cinque metri in altezza, con fiori piccoli e bianchi che hanno un odore aromatico simile al gelsomino. Il nome volgare deriva da quello locale “muira puama” che significa “albero della potenza”, in riferimento all’uso popolare da parte degli Indios come rinvigorente ed afrodisiaco.
Secondo la tradizione locale, infatti, la muira puama è utile per:
- risolvere problemi gastrointestinali,
- reumatismi,
- disfunzioni muscolari,
- nei casi di ridotto desiderio sessuale e di ridotta funzione erettile.
La parte di pianta che contiene i principi attivi viene raccolta da piante di non più di due anni, in considerazione del fatto che le piante giovani sono ritenute più attive e che l’osservazione delle foglie, ancora basse e non confuse con altra vegetazione, ne permette un più facile riconoscimento.
Fonti aneddotiche riportano che la muira puama è efficace nel ripristinare la libido anche nelle donne. La muira puama contiene alcuni esteri, un olio volatile e sostanze amare (muira-puamina). Il meccanismo d’azione non è stato completamente caratterizzato ma si ipotizza che la pianta possa stimolare i livelli di DHEA e i livelli di testosterone con un effetto rivitalizzante e anti-age.
Maca
La Maca (Lepidium meyenii Walp.) è una pianta erbacea tuberosa tipica delle montagne andine peruviane. Cresce intorno ai 4000 m di altezza, in un clima stabile ma freddo poiché siamo ai tropici ma ad altitudine molto elevate. È una pianta che ha bisogno di un terreno molto ricco, poiché estrae dal terreno tantissime sostanze. È simile ad una barbabietola ed è abitualmente utilizzata anche come alimento da quelle popolazioni, essendo ricca di:
- proteine,
- amminoacidi essenziali,
- ferro,
- magnesio,
- zinco,
- calcio,
- fosforo.
Inoltre, contiene alcaloidi, saponine triterpeniche, steroidee e glucosinolati. Tra gli alcaloidi alcuni agiscono stimolando l’asse ipotalamo-ipofisi con effetto sulle ghiandole surrenali stimolante ed energizzante.
La presenza di molecole steroidee attribuisce alla Maca il potenziamento dell’attività sessuale maschile: infatti, studi clinici hanno dimostrato che l’assunzione di un estratto di Maca per 4 mesi ha aumentato:
- il volume di sperma,
- il numero degli spermatozoi e la loro motilità senza alterare i valori ematici di LH, FSH, prolattina,
- testosterone,
- estradiolo.
Inoltre sembra stimolare il desiderio sessuale, sia negli uomini che nelle donne. I dati farmacologici a sostegno dell’utilizzo “afrodisiaco” della maca dimostrano che è una pianta efficace per lo stimolo della fertilità, della potenza, ed è un ricostituente molto importante che però non ha nessuna azione negativa a livello prostatico.
Fieno Greco
Il Fieno Greco è una pianta della famiglia delle Leguminosae. La parte di pianta di interesse fitoterapico è costituita dai semi, che sono ricchi di saponine steroidee (tra le quali la diosgenina), alcaloidi, flavonoidi, steroli, fibre, vitamine e minerali, galattomannani e proteine. La pianta era utilizzata nella medicina popolare per combattere parassiti intestinali, o piuttosto come epatoprotettore e galattagogo, cioè, favorente la lattazione.
Il Fieno greco, da sempre conosciuto e apprezzato come:
- 'ricostituente',
- antianemico,
- anabolizzante
- antiulcera,
- ipolipemizzante,
- ipoglicemizzante.
L'azione ipoglicemizzante del Fieno greco è modesta, e comunque da attribuire non solo alle fibre. È possibile considerare l'uso di estratti di Fieno greco nella terapia dell'ipercolesterolemia nei soggetti diabetici, ma solo sotto prescrizione medica.
La sua attività tonico-stimolante è utilizzata nella prevenzione e nel trattamento della magrezza sia negli adulti che nei bambini. Il fieno greco è una pianta molto interessante anche dal punto di vista metabolico quindi in grado di aumentare la massa magra, diminuire il tessuto adiposo, ed è una pianta molto amata dai bodybuilders poiché aumenta i livelli di DHEA, questo ormone che è il precursore del testosterone e conseguentemente aumenta anche i livelli di testosterone.
Cordyceps sinensis
Il Cordyceps (Cordyceps sinensis (Berk.) Sacc.) è un fungo originario dell’altipiano del Tibet a circa 4000 metri d’altezza. Ha degli aneddoti molto interessanti tant’è in passato l'imperatore cinese lo voleva solo per lui. Inoltre, alle Olimpiadi di Pechino 2008 sembra che i cinesi abbiano stravinto al medagliere, anche grazie all’utilizzo del Cordyceps. È un fungo ricchissimo di oligoelementi, vitamine e polisaccaridi; acido cordicepico, galattomannano, D-mannitolo, micosio, adenosina, cordicepina ecc...
È utile in caso di:
- convalescenza,
- stanchezza,
- asma,
- bronchite cronica,
- depressione,
- insonnia
- sudori notturni,
- impotenza,
- irregolarità mestruali,
- sterilità,
- problematiche renali.
Infatti nel linguaggio della medicina orientale aumenta il “Chi” e protegge i reni dove, secondo i cinesi, risiede la nostra energia vitale. Quindi il Cordyceps è il fungo dell'energia primordiale, è il fungo della forza. Studi clinici sull'uomo hanno dimostrato l'efficacia del Cordyceps nel combattere la diminuzione del desiderio sessuale e la virilità.
Ashwagandha
L’Ashwgandha (fam. Solanaceae) è una pianta che fa parte dell'Ayurveda, la millenaria medicina tradizionale indiana; è definita anche Ginseng indiano per la sua azione tonico-adattogena. La parte di pianta che contiene i principi attivi è la radice, che contiene un fitocomplesso formato da numerosi principi attivi: i principali sono gli alcaloidi (withanina, scopoletina, somniferina, isopelletierina, anaferina), i lattoni steroidei (withanolidi, withaferine) e i terpenoidi con scheletro tetraciclico come il cortisolo (sitoindosidi I-IV). La withania contiene anche ferro, colina, steroli, flavonoidi, tannini e un olio essenziale.
È considerata una pianta adattogena, con effetti benefici anche su ansia e nervosismo poiché:
- riduce i livelli di tensione e stress,
- contrasta la debilitazione fisica e la stanchezza,
- accresce la resistenza alle malattie.
Inoltre, alcuni studi clinici hanno evidenziato che è in grado di aumentare i livelli ematici di testosterone dopo soli 90 giorni, oltre a migliorare parametri quali: concentrazione spermatica, motilità spermatica, volume del seme e livelli ematici di LH rispetto al placebo.
In conclusione
L'uso di piante afrodisiache per migliorare la vitalità sessuale e il benessere generale ha radici profonde nella storia dell'umanità. Dalle antiche cerimonie propiziatorie alle moderne formulazioni fitoterapiche, queste piante continuano a offrire benefici significativi.
Oggi possiamo avvalerci di rimedi naturali, scientificamente studiati e formulati, per supportare la nostra salute sessuale e generale in modo sicuro ed efficace. Con ingredienti naturali e una lunga tradizione alle spalle, questi alleati preziosi aiutano chi desidera migliorare il vigore, la fertilità e il benessere complessivo. Approfitta della potenza della natura e della saggezza antica per vivere al meglio la tua vitalità maschile.