Ginseng: proprietà, benefici e come usarlo

Ginseng: proprietà, benefici e come usarlo

Il Ginseng è dato dalla radice di Panax ginseng C.Meyer (Fam. Araliaceae) una pianta erbacea alta 40-60 cm e originaria dell’estremo Oriente.

Miti e storia del Ginseng

A portare questa radice in occidente per la prima volta fu Marco Polo intorno al 13° secolo, ma in Oriente, in particolare in Cina e in Korea, vanta una lunghissima storia e un'affascinante tradizione popolare:

Infatti, il ginseng è stato documentato nella medicina tradizionale coreana fin dal periodo della dinastia Joseon, con riferimenti al processo di cottura a vapore e la sua coltivazione in Corea è documentata fin dal XII secolo. In Cina, il nome "ginseng" deriva dal termine Hokkien jîn-sim, che significa "radice umana" per la forma biforcuta della radice che ricorda sembianze umane. La medicina cinese, influenzata dalla filosofia di Confucio, attribuiva al ginseng proprietà toniche superiori. Testi antichi come la "Farmacopea di Shen Nong" e il " Compendium of Materia Medica" di Li Shizhen descrivono il ginseng come:

  • un tonico eccellente per malattie croniche e per la convalescenza, per rinvigorire i corpi deboli,
  • incluso come ingrediente per la cura di 23 malattie,
  • incluso in 653 (16,6%) delle 3.944 prescrizioni totali nella Dongeui Bogam (Farmacopea Clinica Coreana), scritto dall'erborista coreano Huh Joon nel 17° secolo.

Nel Medioevo, il ginseng fu introdotto in Europa da Marco Polo, anche grazie a mercanti e navigatori arabi che avevano contatti con la Cina. Il medico Avicenna, nel X secolo, riportò le proprietà del ginseng nel suo trattato "Canon Medicinae". Tuttavia, il ginseng non era ampiamente conosciuto in Europa fino all'epoca delle esplorazioni e del commercio con l'Estremo Oriente, iniziato da Vasco da Gama nel XVI secolo. Il ginseng divenne popolare in Europa, grazie anche ai coloni olandesi che lo portarono dal Giappone.

Durante il Rinascimento e l'epoca moderna, il ginseng continuò a guadagnare popolarità come pianta medicinale. Gli studi hanno dimostrato che il ginseng migliora il consumo di ossigeno muscolare e aiuta il corpo a difendersi da batteri, funghi e virus.

Le proprietà del Ginseng e le tipologie esistenti

Il genere Panax (da Pan=tutto + axos=medicina, che in greco significa “cura tutto”), appartenente alla famiglia delle Araliaceae e contiene undici specie e tre varietà. Esistono quindi diverse tipologie di Ginseng, differenti sia in base alla zona in cui viene raccolto che sulle proprietà benefiche. Le più note sono:

  • Panax notoginseng Burk. Si tratta del Ginseng bianco cinese ad azione adattogena, è considerato un tonico potente con potenti effetti neuroprotettivi e cardioprotettivi.
  • Panax japonicus C.A. Meyer. Si tratta del Ginseng Giapponese. Utilizzato nella medicina tradizionale per migliorare la salute generale, per supportare la funzione epatica e la disintossicazione.
  • Eleutherococcus senticosus Maxim. È il Ginseng siberiano (Eleuterococco). Non contiene ginsenosidi ma gli eleuterosidi e non fa parte del genere Panax. Si è dimostrato aumentare il consumo di ossigeno riducendo la fatica e migliorando soprattutto le performance fisiche.
  • Panax quinquefolius L. È il Ginseng americano che sembra aiuti a regolare i livelli di cortisolo e possiede un effetto più calmante e rilassante rispetto al Panax ginseng.
  • Panax ginseng C.A. Meyer. È la specie originaria della Corea ed è la più utilizzata fin dall'antichità per le sue straordinarie proprietà. Supporta le funzioni cognitive e la funzione cardiovascolare aiutando a regolarizzare i livelli di glucosio nel sangue.

Le proprietà del Panax ginseng C.A. Meyer

Nella Medicina Tradizionale Cinese (MTC), il ginseng viene utilizzato per tonificare il qi originale e viene somministrato in caso di shock, sincope, mancanza di respiro e polso debole. Il ginseng viene anche utilizzato nella MTC per tonificare i polmoni, la milza, lo stomaco e il cuore. Viene utilizzato anche in caso di affaticamento, impotenza, asma, mancanza di appetito, diabete, insonnia, scarsa memoria e palpitazioni.

Il ginseng è un adattogeno: piuttosto che essere utilizzato per trattare malattie specifiche, viene usato per aiutare l'organismo ad adattarsi allo stress fisico e mentale:

  1. Migliora la resistenza fisica;
  2. Aumenta la concentrazione e la funzione cognitiva;
  3. Combatte la fatica mentale e fisica;
  4. Aiuta nella resistenza alle malattie;
  5. Rafforza la funzione immunitaria e può proteggere dall'influenza e dal raffreddore comune;
  6. Migliora i sintomi della Sindrome da Fatica Cronica e Disfunzione Immunitaria.

Il ginseng possiede inoltre una antica reputazione per migliorare le prestazioni sessuali maschili. Fino a poco tempo fa, si pensava che ciò fosse dovuto alla sua funzione adattogena (anabolizzante). Diversi studi recenti suggeriscono che abbia una capacità diretta di migliorare la disfunzione erettile. In aggiunta alcuni studi clinici evidenziano come questa radice possa abbassare i livelli di zucchero nel sangue e migliorare il controllo glicemico

Integratori di ginseng: quando usarli

Gli integratori di Ginseng possono diventare un utile supporto durante periodi particolarmente impegnativi sia a livello fisico che mentale.

  • Un momentaneo incremento del lavoro che richiede un più frequente coinvolgimento.
  • Un accumulo di situazioni tutte insieme e tutte urgenti che richiedono la tua presenza.
  • Un periodo di studio intenso durante il quale devi essere totalmente concentrato.

Ci ritroviamo spesso in queste situazioni nel corso della nostra vita e la pressione la sentiamo sia nel corpo che nella mente.

Un buon integratore di ginseng è un utile tonico in caso la stanchezza fisica e mentale faccia capolino proprio in questi delicati momenti.

A base di estratto secco di Ginseng (Panax ginseng C.A. Meyer.) ad alto contenuto di ginsenosidi, e prodotto utilizzando esclusivamente la radice di Ginseng. È  in comode capsule vegetali facilmente deglutibili ed è utile come tonico-adattogeno, come tonico in caso di stanchezza fisica e mentale e come antiossidante. Inoltre, contribuisce al metabolismo dei carboidrati. 

 

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