Ansia e Rimedi Naturali: Come Gestirla in modo Efficace senza Farmaci

Ansia e Rimedi Naturali: Come Gestirla in modo Efficace senza Farmaci

Consigli per Affrontare l’Ansia con i Rimedi Naturali

Cos’è l’Ansia

L'ansia è una condizione caratterizzata da eccessiva preoccupazione, nervosismo o paura riguardo a eventi futuri e/o situazioni incerte. Sebbene sia normale sentirsi ansiosi di tanto in tanto, l'ansia cronica può diventare debilitante, influenzando negativamente la qualità della vita. Come dice l'Ansia in Inside Out 2: "Mi avete chiamata? Ero già qui!", Infatti, l’ansia è una risposta naturale del corpo a situazioni stressanti, ma quando diventa cronica può davvero mettere a dura prova la nostra qualità della vita.

Il problema cruciale è distinguere tra “ansia fisiologica” e “ansia patologica”.

  • L’ansia fisiologica è un fenomeno importante per la nostra sopravvivenza. Si tratta di uno stato di allerta mentale che attiva in modo generale le risorse individuali, indirizzato verso uno stimolo concreto e reale. L’ansia fisiologica è dunque una reazione d’allarme che non solo non interferisce negativamente, ma al contrario migliora le capacità operative del soggetto nel risolvere una situazione.
  • L’ansia diventa patologica quando tali reazioni sono quantitativamente esagerate, con conseguente calo delle prestazioni. Tutto ciò è stato ben documentato negli animali già agli inizi del ‘900 da Yerkes e Doson, che elaborarono sulla base dei loro esperimenti l’omonima legge.

Ansia e Rimedi Naturali

Per capire meglio il rapporto tra ansia e prestazioni si pensi ad esempio alla situazione di uno studente che deve preparare un esame. Se il livello di ansia fosse troppo basso, non si sentirebbe abbastanza motivato a prepararsi adeguatamente: un certo grado di ansia è necessario come stimolo. Tuttavia, se l'ansia fosse troppo alta, potrebbe avere difficoltà a concentrarsi durante lo studio e sentirsi paralizzato di fronte al professore, incapace di parlare.

In Italia, ben: 8 milioni di persone soffrono di stati d'ansia, 4 milioni lottano contro la depressione, altri 4 milioni affrontano problemi legati all'insonnia e oltre un milione sono colpiti da disturbi post-traumatici da stress. Questi numeri evidenziano quanto siano diffuse le problematiche legate alla salute mentale.

Complessità dell’Ansia: Un Viaggio dentro al Cervello

Le radici di questo stato d’animo possono essere di natura organica, come un malfunzionamento dei neurotrasmettitori, o psicologica, legata a traumi o stress come il risultato di complesse interazioni tra geni, ambiente e comportamento. La ricerca scientifica ha dimostrato che la regolazione degli stati ansiosi coinvolge numerose strutture cerebrali e svariati neurotrasmettitori: da un lato le strutture cerebrali coinvolte sono principalmente il talamo che è il centro di collegamento tra i sistemi sensoriali (uditivi, visivi, somatosensoriali) e le aree sensoriali primarie della corteccia cerebrale. Le informazioni sensoriali vengono poi trasmesse a strutture chiave come l'amigdala, la corteccia entorinale, la corteccia orbitofrontale e il giro del cingolo.

Ansia e Rimedi Naturali

L'amigdala è essenziale per l'acquisizione ed espressione della paura condizionata, ed è correlata all’ansia attraverso due principali circuiti:

  1. Circuito breve: trasmette rapidamente gli stimoli dal talamo sensoriale al nucleo laterale dell'amigdala.
  2. Circuito lungo: coinvolge la corteccia sensoriale, l'insula e la corteccia prefrontale, che inviano segnali al tronco cerebrale e all'ipotalamo, generando risposte autonomiche e comportamentali.

La regolazione dell’ansia è inoltre fortemente influenzata da numerosi neutrotrasmettitori e neuropeptidi, i principali sono:

Noradrenalina: La noradrenalina è coinvolta nella risposta allo stress e nella regolazione dell'umore. Eccessivi livelli di noradrenalina sono stati associati a sintomi di ansia e panico.

  • GABA: Il GABA è il principale neurotrasmettitore con funzione inibitoria nel sistema nervoso centrale. Agisce riducendo l'eccitabilità neuronale in tutto il cervello. Un aumento dell'attività del GABA ha effetti calmanti e ansiolitici modulando il rilascio di glutammato, noradrenalina e dopamina.
  • Glutammato: Il principale neurotrasmettitore eccitatorio, gioca un ruolo chiave nella risposta cognitiva ed emozionale agli stimoli ansiogeni. Livelli elevati di glutammato sono stati associati a una maggiore eccitabilità neuronale e a comportamenti ansiosi.
  • CRF: Il CRF è un neuropeptide coinvolto nella risposta allo stress. Attiva l'asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA), aumentando i livelli di cortisolo, l'ormone dello stress. L'eccessiva attività del CRF e dell'asse HPA è associata a disturbi d'ansia.

Gli Ansiolitici Naturali

Non si può poi affrontare il problema dell’ansia senza pensare ai farmaci ansiolitici, che sono i farmaci più utilizzati in Italia e nel mondo. Tuttavia, è opportuno riflettere su questa pratica diffusa. Nei disturbi d’ansia, i confini tra disagio esistenziale, problema psicologico e malattia psichiatrica non sono sempre chiaramente distinguibili. Inoltre, gli ansiolitici potrebbero causare alcuni importanti inconvenienti quali:

  • dipendenza e tolleranza,
  • effetti collaterali,
  • sintomi di astinenza,
  • interazioni farmacologiche,
  • sedazione,
  • aumentato rischio di incidenti.

Pertanto, come spesso accade, la natura dovrebbe essere la nostra prima farmacia offrendoci numerosi rimedi utili anche sui disturbi d’ansia.

Ashwagandha

L’Ashwagandha (Withania somnifera) (fam. Solanaceae) è una pianta che fa parte dell’Ayurveda, la millenaria medicina tradizionale indiana; è definita anche Ginseng indiano per la sua azione tonico-adattogena. È un arbusto tipico della fascia subtropicale e tropicale dell’Asia e dell’Africa, specialmente dell’India, ma vegeta anche nelle regioni calde Mediterranee. La parte di pianta di interesse fitoterapico è rappresentata dalla radice, che contiene un fitocomplesso formato da numerosi principi attivi: i principali sono gli alcaloidi (withanina, scopoletina, somniferina ecc…), i lattoni steroidei (withanolidi, withaferine) e i terpenoidi con scheletro tetraciclico come il cortisolo (sitoindosidi I-IV). La withania contiene anche ferro, colina, beta-sitosterolo, flavonoidi, tannini e un olio essenziale. È considerata una pianta adattogena, simile al Panax ginseng, che tuttavia può provocare, in soggetti sensibili, un'eccessiva stimolazione energetica causando agitazione e tachicardia. La Withania, o Ginseng indiano, invece, combina l'azione adattogena e tonico-energetica con effetti benefici sull'ansia e il nervosismo.

  • Riduce i livelli di tensione e stress
  • Contrasta la debilitazione fisica e la stanchezza
  • Accresce la resistenza alle malattie grazie alla sua azione immunomodulante

Inoltre è antianemica, e favorisce un sonno fisiologico migliorandone la qualità, evitando i frequenti risvegli e il sonno frammentato. Ha un’azione ansiolitica riducendo l’ipereccitabilità neuronale e migliorando l’attenzione, il benessere mentale e l’autocontrollo oltre a regolare l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene. 

Magnolia

La Magnolia (fam. Magnoliaceae) è una pianta utilizzata da secoli nella medicina tradizionale cinese e giapponese per il trattamento di disturbi gastrointestinali, ansia, depressione, disturbi nervosi, asma e malattie allergiche, ma anche per alleviare mal di testa, dolori muscolari e febbre. Sono stati caratterizzati fino a 250 composti chimici differenti nella Magnolia: lignani (magnololo e honokiolo), alcaloidi, terpeni, flavonoidi, minerali ecc… I principali componenti bioattivi isolati dalla corteccia di M. officinalis sembrano essere i lignani (magnololo e honokiolo).

La corteccia di M. officinalis è una delle più importanti medicine vegetali tradizionali. In Cina e in Giappone si utilizzava la corteccia di magnolia per trattare la depressione clinica e i disturbi d’ansia correlati. Persino il più antico libro TCM conosciuto, Shennong Ben Cao Jing, menziona l’azione tranquillizzante della corteccia di Magnolia. Gli effetti a livello del sistema nervoso centrali dei lignani possono contribuire non solo ad un effetto anticonvulsivante ma anche, a basse dosi, ad un’attività ansiolitica. Questo può essere parzialmente attribuito alla loro interazione con il recettore GABA-A.

Lavanda

La lavanda è un arbusto ramoso alto fino a 50 cm, spontaneo nei luoghi aridi e sassosi della regione mediterranea. Di particolare interesse fitoterapico è l’olio essenziale che è costituito da una miscela di sostanze di tipo terpenico. Contiene inoltre una buona quantità di tannini (circa il 12%) e anche flavonoidi, derivati cumarinici e fitosteroli, oltre a discrete quantità di acido rosmarinico. L’olio essenziale di Lavanda esercita un’attività sedativa e ansiolitica, per cui è tradizionalmente utilizzati nel trattamento sintomatico degli stati ansiosi degli adulti e dei bambini e nei disturbi del sonno. Sono state evidenziate interazioni dell’olio essenziale di lavanda con numerosi bersagli neurofarmacologici, come:

  • MAO-A, il SERT (trasportatore della serotonina)
  • recettori ionotropici (GABA A e NMDA).

In uno studio è stato suggerito che l’olio essenziale di lavanda può inibire in modo reversibile le correnti indotte dal GABA in modo dipendente dalla concentrazione. Le proprietà ansiolitiche della lavanda possono essere dovute al fatto che i suoi costituenti principali sono in grado di antagonizzare il recettore NMDA e inibire il SERT . È stato anche riportato che l’olio essenziale di lavanda inibisce i canali del calcio voltaggio-dipendenti in sinaptosomi murini, neuroni ippocampali primari e linee cellulari specifiche. Un altro possibile meccanismo d’azione può essere mediato dal recettore 5HT-1A in aree specifiche (ippocampo, corteccia cingolata anteriore, giro temporale, giro fusiforme, insula), attraverso un generale riduzione della sua espressione e potenziale di legame. Questo effetto sarebbe in comune con gli inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRI), sebbene il meccanismo con cui questo effetto viene prodotto sia differente tra i due.

L-teanina

La teanina è una molecola caratterizzata da una struttura amminoacidica. Si trova in buone quantità nelle foglie di Camelia sinensis (Tè) ed è un composto abbastanza raro in natura. Rappresenta circa l’1¸2 % m/m del peso secco delle foglie di tè verde sebbene le metodiche di coltivazione, il periodo di raccolta delle foglie e le condizioni climatiche siano in grado di influire profondamente sulla quantità di teanina contenuta. A livello farmacologico la teanina è stata apprezzata dapprima come aromatizzante, in quanto riduce il sapore amaro del tè. Solo dopo la definizione della sua struttura chimica, avvenuta nel 1950, sono cominciati gli studi per indagare sulle sue potenziali attività, sulla cinetica di assorbimento, distribuzione ed escrezione, sul metabolismo, sulla tossicità e le reazioni avverse. La struttura della L-teanina ricorda quello dell’acido L-glutammico e il suo meccanismo d’azione potrebbe essere potenzialmente mediato attraverso i recettori del glutammato, una possibilità supportata dal suo agonismo parziale nei confronti del recettore N-metil-D-aspartato.

È stato evidenziato che la teanina agisce sul cervello, modulando i livelli di monoamine e la trasmissione glutammatergica e glicinergica. Inoltre, in esperimenti comportamentali su topi, è stato riportato che la teanina ha effetti antistress e antidepressivi, che sono stati associati all’aumento dell’espressione del BDNF nell’ippocampo. Nell’uomo, è stato segnalato che la teanina modula l’attività alfa e svolge un ruolo nell’attenzione, oltre a fornire effetti benefici sullo stato mentale, compresa la qualità del sonno.

Passiflora

Pianta rampicante erbacea perenne, provvista di viticci: è originaria del sud-est degli Stati Uniti, ma il genere è diffuso in tutte le Americhe. Le sommità di Passiflora incarnata contengono come componenti principali dei flavonoidi, vitexina, isovitexina, orientina, isoorientina, vicenina-2, swertisina, insieme ad altri componenti presenti in minore quantità ancora non completamente identificati. La Passiflora è utilizzata nella medicina popolare per le sue proprietà sedative, ansiolitiche e spasmolitiche, come sedativo:

  • negli stati di agitazione nervosa,
  • nelle insonnie,
  • nei disturbi gastrointestinali di origine nervosa, soprattutto nei bambini.

Recenti sperimentazioni cliniche in doppio cieco hanno confermato l’efficacia terapeutica della Passiflora, sia da sola sia in associazione con altri fitocomplessi, nel trattamento di condizioni ansiose.

Valeriana

Pianta erbacea perenne con rizoma verticale, tipica delle zone temperate settentrionali, indigena dell’Europa. I più importanti componenti della droga sono rappresentati dai sesquiterpeni dell’olio essenziale, principalmente gli acidi valerenici, il valerianone e gli esteri del borneolo. Utilizzata anche dai Greci e dai Romani, la Valeriana è tradizionalmente impiegata, in tutti i Paesi nei quali è conosciuta, come sedativo del sistema nervoso centrale in soggetti ansiosi ed insonni, e come spasmolitico.

Le proprietà sedative e miorilassanti delle radici di Valeriana sono state in seguito confermate da numerosi studi farmacologici e clinici, rispettivamente condotti allo scopo di chiarirne il meccanismo di azione e valutarne l’efficacia terapeutica. In particolare, l’attenzione dei ricercatori è attualmente rivolta agli acidi valerenici, ormai ritenuti i principali responsabili dell’attività farmacologica della droga. Per analogia con farmaci ad attività sedativa e ipnotica, è stato ipotizzato che gli acidi valerenici possano agire potenziando l’attività dell’acido γ-aminobutirrico (GABA), aiutanto così a contrastare gli stati ansiosi.

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